Landmarks in uso
Landmarks in uso nell’UMSOI
- Che una credenza in un ente, “il grande architetto dell’universo” che punisca il vizio e premi la virtu’, e’ requisito per l’ammissione in massoneria
- Che la legge morale che induca carita’ e probita’, operosita’ e sobrieta’ ed obbedisca alle leggi del governo civile, e’ la norma e la guida d’ogni massone
- Che l’ossequio alle autorita’ massoniche, essendo volontariamente assunto, e’ una obbligazione etico - morale
- Che i riti e le cerimonie del rito scozzese antico ed accettato, che sono parte della massoneria, sono immutabili e non e’ nel potere di alcuno apportare modifiche
- Che controversie e pendenze legali tra fratelli, contrarie alle leggi etico - morali della massoneria, prevedono l’immediata espulsione dalla massoneria
- Che la carita’ e’ un dovere del massone sopratutto se rivolto alla vedova o ad orfani di fratelli o di bisognosi
- Che l’istituzione massonica mutua in reciproco diritto e dovere l’assistenza e l’ausilio
- Che il diritto di visita ai fratelli infermi o impossibilitati e’ un diritto e un dovere
- Che i massoni devono essere di eta’ matura, nati liberi e di buona fama e dirittura morale
- Che il gran maestro puo’ fare massoni a vista e puo’ dare dispensa ad una loggia per gli stessi, ma in tutti gli altri casi un candidato deve essere proposto in una loggia ed in una riunione prestabilita potra’ essere ammesso
- E’ dovere di ogni massone essere un membro contribuente della loggia
- Che un massone che non sia piu’ membro di una loggia deve essere considerato soggetto passivo se “in sonno”, soggetto “escluso” se espulso con infamia
- Che il maestro e i sorveglianti di ogni loggia riconosciuta sono di diritto rappresentanti della propria loggia in una gran loggia
- Che nessuno puo’ essere eletto maestro venerabile di una loggia riconosciuta se non sia maestro massone ed abbia gia’ svolto funzioni di dignitario di loggia
- Che ogni massone deve essere giudicato dai suoi pari mentre il maestro venerabile non puo’ essere giudicato dalla sua loggia
- Che nessun appello puo’ essere fatto dalla loggia sulla decisione del maestro venerabile o dei sorveglianti quando questi occupano la carica in sua assenza
- Che un rapporto massonico con un massone espulso e’ un’infrazione al dovere ed e’ una colpa contro l’istituzione massonica
- Che il ripristino del rapporto massonico nella gran loggia non ripristina l’appartenenza ad una loggia subordinata
- Che la mancata riunione tra fratelli appartenenti ad una loggia per tre mesi causa la perdita della bolla di fondazione
- Che e’ tanto un dovere quanto un diritto di ogni loggia riconosciuta essere rappresentata alle riunioni di gran loggia
- Che una gran loggia nei limiti del suo territorio, ha una giurisdizione suprema su ogni materia e argomentazione massonica
- Che nessun appello e’ concesso per le decisioni del gran maestro in funzione oppure del suo deputato che lo sostituisca in sua assenza
- Che l’ufficio di gran maestranza e’ solo elettivo e deve essere assegnato annualmente dalla gran loggia, salvo particolari eccezioni
- Che la gran loggia, composta dai suoi ufficiali e dai rappresentanti, deve riunirsi almeno una volta all’anno per consultarsi e deliberare su quanto concerne l’opera della fratellanza
- Che tutti gli ufficiali della gran loggia e delle logge subordinate devono essere maestri massoni
- Che nessun argomento di carattere religioso settario o politico puo’ essere discusso in una loggia e ogni massone che proponga un tale argomento rende se stesso suscettibile ad azione disciplinare, fatto salvo specifica autorizzazione e sotto il controllo per imparzialita’ di dignitari peritati alle argomentazioni specifiche
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